Autori: Emmanuele Pavolini, Ugo Ascoli e Maria Luisa Mirabile
Edizione: Il Mulino
Nell’ultimo decennio il welfare italiano ha subito tagli significativi che lo hanno profondamente modificato. In riposta a questo cambiamento e alla mancanza di risorse pubbliche, è andato diffondendosi un sistema di interventi da parte delle imprese e, spesso, dei sindacati: fondi sanitari integrativi, programmi di pensioni complementari, asili nido aziendali e altre iniziative. Se in Italia il welfare in e tramite l’azienda ha profonde radici, ciò che sta avvenendo ora è, però, in parte differente: le aziende ricorrono a politiche di welfare per rendere più soddisfatti i propri lavoratori e proporre loro uno scambio fra moderazione salariale e benefici di welfare, in un contesto di ripensamento della produttività, delle scelte strategiche delle imprese, del ruolo dei sindacati, così come del futuro del welfare pubblico. Il volume si occupa dello sviluppo di queste forme di welfare, del loro ruolo rispetto al più generale sistema di protezione sociale e degli effetti sulla cittadinanza sociale ora e in futuro. Tali forme di welfare “occupazionale” si presentano in modo ambivalente: da un lato, a livello di singola categoria contrattuale o azienda, offrono servizi che migliorano la vita del lavoratori e delle loro famiglie e promuovono maggiore produttività e qualità nella produzione; dall’altro, rischiano di ottenere risultati molto meno positivi sia rispetto al funzionamento del welfare pubblico sia in termini di disuguaglianze sociali, territoriali e occupazionali
LEGGI LA RECENSIONE (di Giulia Mallone)